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Il linguaggio non è mai neutro.

 Paulo Freire, Pedagogia degli oppressi

 

Apertura, affrancamento, angalia (osservare con attenzione in swahili) ma anche interdipendenza, interazione, intrecci, avanguardia queste sono alcune delle proposte emerse dal sondaggio pubblico aperto per raccogliere nuove parole, capaci di restituire il senso del percorso compiuto insieme in questi anni.

122 proposte con più di 100 persone coinvolte in quasi 3 mesi.

Da oggi e fino alla prossima trasformazione AMIR sarà l’acronimo di

 

ALLEANZE MUSEI INCONTRI RELAZIONI

 

Alleanze, come scelta necessaria nella pratiche tra musei, mediatrici.tori, specialiste.i, ricercatrici.tori, attiviste.i e pubblico. Alleanze che riconoscono la funzione del patrimonio culturale come luogo di decostruzione di retorica e propaganda, come spazio polifonico dove abitare la complessità e illuminare i conflitti. Alleanze per sentirsi co-responsabili dei processi di giustizia sociale che attraversano le nostre società.

Incontri perchè la conoscenza, il sapere, la relazione parte necessariamente dall’apertura all’incontro con altre soggettività, altre culture, altri pensieri, altre narrative e perchè in tutti questi anni in fondo è una parola su cui continuavamo a inciampare troppo spesso.

Qualcuna/o ha già scelto di continuare a usare “accoglienza”, perché si è sentita accolta e solo in questo sguardo si è sentita riconosciuta, per altre la parola inclusione, pur suonando paternalistica racconta qualcosa che è difficile non desiderare. 

Quasi sempre il processo conta più del risultato e “la vita è l’arte dell’incontro”. -Vinicius de Moraes

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Dopo aver scelto insieme le nuove parole per l’acronimo del progetto AMIR, insieme a Weird Studio abbiamo dato vita, collettivamente, al manifesto di AMIR.

 

È stato un momento aperto a tuttə: mediatori e mediatrici, amicə, compagnə di viaggio, sostenitorə, per il pubblico che ci segue da anni e i nostri collaboratorə.

Stampando su carta, simbolicamente, abbiamo dato forma al tempo trascorso: anni di lavoro collettivo, riflessioni, confronti e anche discussioni - talvolta accese.

 

Il workshop si è aperto con una breve introduzione teorica sulla storia della stampa e le sue tecniche. A seguire, ognunə ha stampato utilizzando i caratteri mobili scelti, contribuendo alla creazione di un'opera collettiva.

L'iniziative rientrava del programma degli Uncomfortable tours: progetto di Stazione Utopia, nell’ambito del progetto Amir, realizzato con il sostegno dell’Estate fiorentina 2025, iniziativa proposta nel Piano Operativo della Città di Firenze.

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